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Mangiamo sempre più surgelati, ecco quali sono i preferiti dagli italiani.

Gli italiani mangiano sempre più surgelati. Nel 2017 la crescita del consumo di prodotti che si conservano nel surgelatore è stata del 2 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti. Ed è in particolare la vendita al dettaglio a dare i migliori risultati, con un +3,1 per cento e 531500 tonnellate di prodotti venduti in totale. Anche il catering, ha avuto una lieve crescita – dello 0,3 per cento – 310.000 tonnellate vendute. I dati, presentati due giorni fa a Milano, sono stati elaborati dall’Istituto Italiano Alimenti Surgelati (Iias). Da cui emerge anche che nel corso del 2017, le famiglie italiane hanno acquistato un totale di 841.500 tonnellate di prodotti surgelati. Sulle tavole degli italiani sono finiti soprattutto il pesce (che segna un +5 per cento rispetto al 2016), le pizze (+2,1 per cento) e i vegetali (+1,8 per cento).

Per Vittorio Gagliardi, presidente Iias, «negli ultimi anni, le aziende del comparto sono riuscite a interpretare correttamente le nuove esigenze del consumatore, mixando la richiesta di prodotti a maggior contenuto “salute e benessere” con quella di un elevato grado di servizio/praticità». Ma, avverte Gagliardi, «una delle principali ragioni del loro successo è che sono un vero “antidoto” contro gli sprechi alimentari. Anche una recente ricerca realizzata in Italia per fotografare il fenomeno del food waste lo conferma: i surgelati pesano solo il 2,5% di tutto il cibo che sprechiamo a livello domestico, contro un rimarchevole 63% dei prodotti freschi e un non trascurabile 30% di quelli confezionati a breve scadenza».

 

La ripresa dei consumi di prodotti surgelati, che in Italia si è attestata al valore di 13,9 chilogrammi procapite annui (con un nuovo incremento rispetto al 2016, in cui si erano registrati 13,6 chilogrammi), è un fenomeno che coinvolge tutta l’Europa. E anche se l’Italia è ancora molto lontana dalle cifre record raggiunte da altri paesi europei, come ad esempio la Germania che consuma ogni anno 46,3 kg pro-capite, nel 2017 ad acquistare prodotti surgelati nel nostro paese sono state 25 milioni di famiglie, con una penetrazione di più del 95 per cento e un valore di mercato complessivo tra i 4.200 e i 4.500 milioni di euro.

 

Ma cosa comprano gli italiani? Soprattutto vegetali, pesce e pizze e snack. I vegetali surgelati consumati nel 2017, tra retail e catering, sono stati 402.450 tonnellate (+1,8% rispetto al 2016), mentre il pesce ha avuto un consumo di 113400 tonnellate, con una crescita di 5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Anche le pizze e gli snack vanno forte: lo scorso anno hanno registrato un aumento di vendite del 2,1 per cento, con un consumo di 91.500 tonnellate. In arresto anche la decrescita (molto forte negli ultimi 6-7 anni) del settore dei piatti ricettati, che hanno iniziato a risalire nei volumi. Nel 2017, ne sono state acquistate 45.500 tonnellate con un incremento dell’1,9 per cento rispetto all’anno precedente. Le patate surgelate, dopo la flessione del biennio 2015-2016, fanno registrare nello scorso anno un balzo in avanti del +1 per cento, per un totale di 145.350 tonnellate di patate consumate. Continua, invece, la frenata nei consumi di prodotti a base di carne, soprattutto rossa (-2,3 per cento nel 2017). In caduta anche le paste semi-lavorate, che registrano nel complesso un -10 per cento.

 

Nel corso della presentazione sono state anche annunciate le previsioni per il 2018, sempre nel comparto dei surgelati: «Sebbene sia ancora presto per fare previsioni, il primo trimestre di quest’anno ci rimanda un andamento in chiaro-scuro», ha spiegato Gagliardi, aggiungendo che «rapportando i dati 2018 con quelli del 2016 vediamo che il settore registra una crescita, a volume, di due punti percentuali circa. Dall’altra parte, però, i primi 3 mesi di quest’anno, paragonati con un periodo straordinario come i primi 3 mesi del 2017 (quando ci fu un gennaio con forti gelate che portarono a una scarsa disponibilità di prodotti ’freschi’, se non a prezzi particolarmente elevati), mostrano una partenza a rilento, che ha caratterizzato di fatto l’intero largo consumo ed il food. Nel complesso, alla luce delle nostre esperienze pregresse, le aspettative delle aziende per il 2018 sono per una ’normalizzazione’ del trend da qui ai prossimi mesi, che consentirà di crescere nuovamente».

testo: CHIARA BALDI

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